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Festival 2024

Una seconda edizione da record: più di 3.000 presenze in 4 giorni

“Abbiamo bisogno di questa palestra narrativa per creare consapevolezza tra i cittadini”, il Sindaco Gualtieri durante la cerimonia di premiazione

“Quando questi temi entrano dentro la narrazione, entrano più in profondità nella coscienza collettiva e, quindi, avere una palestra di narrativa ambientale, cinematografica, è per noi importantissimo” spiega il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ha partecipato all’assegnazione dei premi ai film in concorso. Ha poi sottolineato l’importanza di declinare i temi ambientali in chiave narrativa. Il Comune di Roma è infatti impegnato nei due pilastri della lotta ai cambiamenti climatici che sono la mitigazione e l’adattamento, ma c’è un altro aspetto che va incentivato, come indicato dalla sigla MAST: Mitigation, Adaptation Societal Transformation. “Serve quindi una consapevolezza che vada oltre la razionalità, oltre a dei limiti imposti”.        

Insieme al Sindaco, anche l’assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo rifiuti Sabrina Alfonsi che ha espresso grande soddisfazione per un “Festival incredibile e che, rispetto all’anno scorso, ha visto numeri di pubblico in crescita. Questo vuol dire che il Festival è entrato anche in città e che crescerà sempre di più. Un Festival di cui la città ha bisogno perché è necessario che i cittadini vengano coinvolti nel contrasto all’emergenza climatica. È importante che le azioni individuali seguano quelle che stiamo realizzando a livello collettivo”. 

La seconda edizione di Cinema In Verde, che da giovedì 19 a domenica 22 settembre, è stato protagonista all’Orto Botanico di Roma con una rassegna di film accumunati da un filo verde che riconduce alla narrazione ambientale, ha accolto quasi 3.000 persone che hanno preso parte ai workshop del mattino, ai talk, ai film in rassegna e ai sei film in concorso. Un successo che conferma l’interesse verso un tema che fa parte della vita delle persone, a volte in modo esplicito, spesso in modo implicito. 
 

“I numeri di quest’anno ci fanno ben sperare” afferma Simonetta Lombardo, tra le ideatrici del Festival e Ceo di Silverback, che aggiunge: “Quello che gli esseri umani possono e debbono fare è cominciare a rigenerare attivamente le risorse: iniziare a restituire agli ecosistemi una parte dell’equilibrio che abbiamo sottratto. Una rigenerazione che ci auguriamo possa portare con sé anche un nuovo modo di coesistenza tra comunità anche diverse. Si tratta di un orizzonte utopico? Abbiamo bisogno, credo, di sognare il meglio per l’umanità all’interno di una nuova relazione con la natura e con i viventi. E il cinema ci può aiutare a desiderare questo orizzonte, spingerci ad agire. Questo è uno dei significati profondi della scelta di organizzare un festival dedicato esclusivamente alla narrazione di storie di sensibilità ambientale”.

A volere e a organizzare il Festival sono stati l’Università La Sapienza di Roma – Dipartimento di Biologia vegetale e la società di comunicazione green Silverback, in un’inedita collaborazione tra istituzioni scientifiche e aziende della conversione ecologica. L’assessorato all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti ha sostenuto fattivamente, assieme a tutta Roma Capitale e particolarmente all’assessorato alla Cultura, l’iniziativa che ha collezionato lungo il suo percorso altri importanti compagni di viaggio, da GSE-Gestore dei servizi energetici a Cassa Depositi e Prestiti all’Aics-Agenzia per la cooperazione allo sviluppo, da Barilla-Mulino Bianco al consorzio Comieco. 

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